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8 Giugno 2019
La proprietà di un immobile si trasferisce con il rogito notarile.
Il venditore e l’acquirente, dotati di documento di identità e codice fiscale, si presentano davanti al notaio che legge integralmente la scrittura che ha precedentemente preparato, raccoglie le firme e trasferisce la proprietà.
Il notaio registra l’atto in via telematica, lo trascrive presso la conservatoria dei registri immobiliari e provvede alla voltura catastale.
Nel caso in cui l’acquirente finanzi l’acquisto con un mutuo bancario, subito dopo il rogito viene stipulato l’atto di mutuo. L’acquirente, diventato proprietario, dà in garanzia alla banca l’immobile, la banca iscrive un’ipoteca sullo stesso ed eroga la somma a favore del venditore che riceve il pagamento del prezzo della vendita.
Tutto avviene contestualmente alla presenza del notaio e quello che nella descrizione sembra macchinoso è in realtà abbastanza semplice.
Il pagamento del prezzo avviene normalmente mediante assegno circolare non trasferibile o bonifico bancario.
Se il venditore si fida dell’acquirente, può accettare anche di essere pagato con assegni bancari non trasferibili, la cui copertura però non è ovviamente garantita dall’Istituto.
E’ consentito il pagamento in contanti fino a 3.000 euro e con assegni senza la clausola non trasferibile fino a 1.000 euro, ma questi strumenti di pagamento non vengono in pratica mai usati.
Mentre l’assegno circolare è garantito dall’Istituto di credito ed è equiparabile al denaro contante, l’assegno bancario è una promessa di pagamento che l’acquirente fa al venditore.
Qualora il conto corrente dell’acquirente non disponga della provvista necessaria, l’assegno bancario potrà essere protestato e il venditore dovrà agire giudizialmente per ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento.
Al momento dell’atto le parti devono dichiarare le modalità con cui è stato pagato il prezzo dell’immobile, questa dichiarazione giurata, che è sostitutiva di atto di notorietà, se incompleta o mendace comporta l’accertamento di valore dell’immobile e pesanti sanzioni, sia amministrative che penali.
L’acquirente deve consegnare al notaio le fotocopie di tutti gli assegni e delle ricevute dei bonifici utilizzati per il pagamento del prezzo, anche di quelli versati precedentemente a titolo di caparra o acconto, in modo che il notaio possa inserire i relativi riferimenti nel rogito, che verrà firmato.
Il prezzo pagato per l’acquisto dell’immobile oltre a determinare in alcuni casi le imposte che l’acquirente deve pagare al rogito è in generale rilevante sotto il profilo fiscale.
Non va però dimenticato quanto la corretta indicazione del prezzo pagato in atto sia importante nei rapporti fra le parti, anche in caso di controversie che potessero insorgere successivamente al rogito, basti pensare agli immobili che presentano gravi vizi o difetti strutturali o agli immobili soggetti all’azione revocatoria di creditori del venditore.
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Al prossimo post.
EFFECI Immobiliare
Filippo Casella