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Questo itinerario alla ricerca delle tracce dei marinai e dei pescatori, si può svolgere in parte a piedi, o in bicicletta, tra la Baia delle Favole e la Baia del Silenzio, seguendo il lungomare e ammirando la spiaggia per l’alaggio delle imbarcazioni e i pescherecci ancora ormeggiati al porto, e in parte in auto, o sempre in bicicletta. La storia marinara a Sestri Levante non può infatti prescindere dalla visita a Riva Trigoso, con le case dei pescatori a Riva Ponente e a Renà e con la cantieristica navale, oggi soprattutto a Riva Levante, ma anche con la tradizione dell’origine dei leudi e della famiglia Lena. Si parte da Palazzo Fascie, lungo Corso Colombo e Via Asilo Maria Teresa, fino a Piazza Francesco Bo, che introduce al tema marinaro con la “vela” in bronzo e marmo dello scultore italiano Gio’ Pomodoro. Qui si può attraversare la strada, voltare a destra e percorrere tutto il lungomare che porta il nome del poeta di Sestri Levante, Giovanni Descalzo. Percorrendo avanti e indietro la passeggiata a mare si possono godere di tutti gli aspetti della magnifica Baia delle Favole, così battezzata da Enzo Tortora in onore di Hans Christian Andersen. Si prosegue poi su viale Rimembranza fino al Circolo dei Pescatori e alla meravigliosa mole del leudo “Nuovo aiuto di Dio”, uno dei pochissimi rimasti a testimonianza della tradizione marinara e dei commerci che avevano capo a Sestri Levante. Qui ha inizio la spiaggia dove avveniva, e in parte avviene tutt’ora, l’alaggio delle imbarcazioni, e talvolta, in fondo a Viale Rimembranza è ancora possibile vederne alcune tradizionali. Se si continua verso il porto, lungo via Pilade Queirolo, ci si imbatte nel mercato del pesce, mentre al porto si intravedono attraccati ancora alcuni pescherecci. Tornando indietro fino in piazza Matteotti, a sinistra della chiesa di Santa Maria di Nazareth, una piccola apertura conduce alla Baia del Silenzio, chiamata così da Giovanni Descalzo e conosciuta oggi anche come Portobello. Qui è senz’altro piacevole una passeggiata sulla spiaggia fino alla parte opposta della Baia, per poi riprendere il percorso lungo il “caruggio” (Via XXV Aprile) e salire in auto, o sulla propria bicicletta, lungo Via Fascie, Via della Pace nel Mondo e Via Petronio, fino a Riva Trigoso, divisa in due dal Torrente Petronio. Riva Ponente, con Via Brin e il lungomare, caratterizzato dalle tipiche case con le facciate dipinte, tutte attaccate le une alle altre, è nota per la sagra del Bagnun di acciughe (che la tradizione vuole fosse un piatto cucinato sulle imbarcazioni dei pescatori) e per il “presepe dei delfini”, una statua in bronzo sul fondo del mare, a 11,5 metri di profondità (il punto in cui si trova il presepio è facilmente raggiungibile a nuoto e in genere è visibile anche con una normale maschera per guardare sott’acqua). Dopo una passeggiata a Riva Ponente, si può percorrere via Brin e attraversare il ponte sul Petronio, per girare subito a destra sul Lungomare Kennedy, dove si possono trovare i giardini pubblici e, in fondo, la Chiesa di San Pietro e la grande struttura della Fincantieri. Si continua poi il percorso dietro alla chiesa in Via Erasmo Piaggio, dal nome dell’armatore, fondatore dei Cantieri Navali, e in Via Gramsci; all’incrocio con Via G.B. Ponzerone, si gira a destra fino al mare e si arriva così al piccolo e raccolto borgo di Renà, con il vicino scoglio dell’ “Asseu” e sullo sfondo le piatte pareti rocciose delle “Lardee”. Da Renà o da Riva Trigoso si può tornare poi agevolmente indietro fino a Sestri Levante, con la propria bicicletta, auto o con i mezzi pubblici.
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