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Via XXV Aprile o ex via Carlo Alberto, popolarmente indicata come il “Caruggio”, è la prima strada carrozzabile aperta agli inizi dell’Ottocento per collegare l’antico villaggio dei pescatori con la via Aurelia tramite l’odierno viale Dante. Nel suo ambito fiorirono da subito molti esercizi commerciali che offrivano delle cose più pregiate a quelle del vecchio borgo, munite solamente di cose per la vita quotidiana.
Tra i negozi dell’antico Caruggio destinati a lasciare una duratura traccia nella stessa storia della città, troviamo la Pasticceria Rossignotti, il “fondaco” aperto verso il 1840 dalla signora Raffo, moglie di “Padron Ghio”, un comandante di mare impegnato in viaggi transcontinentali che spesso gettava l’ancora nelle acque di Sestri Levate, con la sua feluca carica di merci esotiche da offrire ai Sestresi.
Tra le cose scaricate di volta in volta, a seconda dei luoghi di provenienza, porcellane inglesi, rhum, cacao, pepe, manna, zenzero, zucchero di canna, essenze di vario genere, ecc. Come si legge in una memoria storica di Paolo Ottoboni, potendo disporre di cose non facilmente reperibili la signora Ghio “non contenta di vendere spezie e caffè, si avventura nella prima timida produzione di gobeletti, cannonetti, canestrelli, capelli da prete”, le leccornie dell’epoca di cui attualmente si è quasi persa la memoria ma che allora rappresentavano le voci principali dei dessert della gente bene. “Ha le mani d’oro e i Sestresi si affezionano a questa giovane donna intraprendente che fatica da mattina a sera per il bene della famiglia. Non ha neppure i forni, ma anche questo sopperisce con volontà ed intuito: si avvale del forno del contiguo fornaio Cicchetti”.
Decisamente avviata verso un avvenire dorato, la famiglia del comandante Lazzaro Ghio diventa una delle più importanti di via Carlo Alberto, con l’acquisto del fabbricato da allora in poi noto con la denominazione di “Palazzo Ghio”, poi “Ghio Rossignotti”.
Sempre secondo il racconto di Paolo Ottoboni, sarà infatti un giovane di quella nota famiglia, Tommaso Rossignotti, a sposare una delle figlie della coppia, Giulia, che lo renderà padre di Angelo. Per tutta una serie di infelici vicende Angelo Rossignotti resta solo al mondo in giovane età, ma ha la fortuna di entrare nelle grazie dell’importante imprenditore locale Giacomo Costa che lo assume come suo collaboratore e gli concede la mano della figlia Emilia.
Per Angelo Rossignotti vi sarebbe potuto essere un avvenire sicuro nel mondo imprenditoriale sestrese, ma nella sua mente era rimasta impressa la passione della nonna per la realizzazione dei dolci.
Ed eccole allora, il primo gennaio 1900, fare gli onori di casa con la moglie Emilia all’inaugurazione dello splendido negozio di offelleria – il nome della rivazione francese con cui all’epoca venivano designate le pasticcerie – in via Carlo Alberto/ angolo Viale Dante dove si trova tuttora, dopo oltre un secolo l’attività.
Circa la famiglia di Lazzaro Ghio, scesa a Sestri Levante da S. Lazzaro di Casarza Ligure, presumibilmente all’inizio del Rinascimento, vedere il documento dell’Archivio di Stato di Genova, riportato da Pompeo Sertorio nel suo volume: “Lettere nella Bufera”.
Nel corso degli anni Trenta erano attive in via Carlo Alberto, oltre ad una serie di aziende commerciali di prim’ordine, anche due Banche: la Filiale sestrese del Credito Italiano al numero 10 e la Banca di Marcello Bo e Nipoti al numero 40.